martedì 2 ottobre 2012

le Amiche


L’amicizia tra donne pare sia molto rara. Allora io ho un gran culo perché ho alcune amiche vere, alle quali mi lega un sentimento di semi-sorellanza. Ho riso delle loro gaffes, ho gioito dei loro traguardi, ho cercato di stare lì, presente, nei momenti bui. Mi sono appoggiata a peso morto quando stavo male, ho dispensato consigli non richiesti, mi sono atteggiata a maestrina e mi sono comportata da pazzoide bipolare eppure loro ci sono ancora. Abituate alle mie svampitaggini, al fatto che due volte su tre mi scordi l’orario o il giorno della nostra cena, che non stia dietro ai nomi dei loro scopamici e non mi ricordi mai dei compleanni dei figli.
Negli anni di mia ‘singletudine matta e disperatissima’ hanno faticato a starmi dietro, forse alcune nemmeno capivano se e come sostenermi, ma di fatto non ho sentito, se non pochissime volte, il loro fiato sul collo né un giudizio malvagio nei miei confronti. Solo una partecipata preoccupazione, o una divertita perplessità.
L’amica per me è quella che ti chiama tutti i giorni ma a anche quella che si fa viva una volta al mese. Quella con cui adori fare shopping e quella con cui parli per ore di viaggi o Dio. Quella che vedi ogni giorno al lavoro da anni e ancora trovi bella e divertente, anche se è brontolona. Quella che come te è un’araba fenice che rinasce dalle ceneri; quella che ha la risata più bella e grassa che tu conosca; quella che non dorme mai e fa 1000 km al giorno, quella che è solo mamma ma con un’anima ancora da esploratrice e quella che non si fa scappare un-pisello-uno che le piaccia. L’artista ipersensibile dall’anima bellissima e tormentata; la pragmatica che ti risolleva da una batosta con polso fermo; quella che è sempre perfettamente vestita e pettinata e quella che è sempre un po’ sgarrupata. Che belle le mie amiche, che belli i loro difetti, come quando si portano appresso 25 valige per un weekend o si dimenticano del nostro appuntamento, ma che accettano senza fiatare la mia pigrizia e la mia passione per la pizza e le bevande alcoliche.
Un’amica è quella che chiami per sapere con assoluta urgenza qual è lo smalto che va di moda, alla quale vuoi dire solo ‘ti voglio bene’, che speri si riprenda in fretta se sta male, che ti vedrà sempre al suo fianco con leale fedeltà e che sa, nel suo cuore, che anche nella sua più nebulosa crisi esistenziale, se anche tu sei nei casini, troverà in te l’unica barcollante zattera sulla quale tentare di approdare ad un porto più sicuro.

sabato 1 settembre 2012

50 sfumature di... bigio


E come potevo non parlarne, del caso editoriale dell’anno, della lettura che noi fanciulle abbiamo condiviso sotto l’ombrellone, e di cui i maschietti ci hanno chiesto più volte particolari osè…???
Ebbene. Non avendo ancora letto gli altri due volumi della trilogia, posso esprimere senza condizionamenti alcuni giudizi sul primo, che per me è una tavanata erotica al limite del grottesco. 
Intanto una passo indietro: ho letto i primi 2 volumi della saga di Twilight perché me li prestò una collega inglese. Già al primo trovavo abbastanza insopportabile che la protagonista Bella, ogni volta che incontrava il vampiro Edward, fosse sempre lì lì x svenire, sopraffatta dalla di lui bellezza. La cosa si è ripetuta per tutto il primo corposo volume; idem nel secondo. Non sono riuscita a leggerne altri, eccheppalle, ogni volta 400 pagine di svenevole Bella, no eh. Allora Angelina Jolie cosa dovrebbe fare, portare i sali in borsetta? Se si è abituata a Brad Pitt puoi farcela anche tu, cocca, su.
Bene, nel libro best seller del 2012 la protagonista Ana mi ricorda terribilmente la Bella di Twilight, vergine, non particolarmente avvenente, goffa ma sagace e sarcastica. E con un buon odore (sic!). E Christian Grey, bellissimo,ricchissimo, cupo, combattuto, misterioso, con occhi che cambiano d’intensità se s’incazza, non è che la versione  ‘mortale’ di Edward. Suvvia, speravo in più originalità. Ana-bella.
E ora vengo a ciò che ha scatenato tanta curiosità… l’aspetto erotico. Che poi è il 90% del libro, la cui trama si riassumerebbe in 2 righe (segue uno SPOILER, se non avete ancora letto il libro saltate le prossime due righe, appunto): ragazza vergine incontra giovane strafigo miliardario con cui intraprende relazione erotica a carattere sadomaso che poi tronca perché lui è stracolmo di pippe strane.
Mi chiedo che effetto possa avere questa lettura su una giovane, ma non necessariamente, anche una circa40enne, che comunque abbia pochissima esperienza: Ana la prima volta raggiunge l’orgasmo. E già questo, come sapranno le mie lettrici, è difficile a qualsiasi età, figurarsi la prima volta. Ma non si ferma qui. Lo raggiunge anche solo CON UNA TOCCATA DI TETTE. Roba da pubblicità porno soft dei numeri 144 sulle TV locali. Da allora, raggiungerà SEMPRE, dico sempre, l’orgasmo. Dicevo, una con pochi amplessi alle spalle inizia a chiedersi: ‘ma quindi io sono sbagliata? E dove lo trovo un figone giovane superdotato ricchissimo intelligente sadico con elicottero e aereo privati che possa soddisfarmi?’ Si gira verso il povero compagno, che in canottiera e ciabatte sta mangiando una Coppa Malù davanti alla tele e il dubbio si fa lacerante.
E poi il linguaggio. Trovo irritante che un libro che si definisce così scandaloso usi un frasario tanto ‘politically correct’. Al posto di chiamare gli attributi sessuali col loro nome ricorre alle classiche perifrasi ‘lì’, ‘laggiù’,  al massimo osando un ‘la sua potente virilità’. Ma dai. Mi aspettavo, da un momento all’altro, di trovare un ‘La fragolina’ o ‘il fagiolino’… Se avete letto Anais Nin o Lawrence o Almudena Grandes sapete di cosa parlo… l’eros creato anche dal linguaggio letterario, dai personaggi non convenzionali, e non, scusate, da due sculacciatine o leccate. Anche nella parte erotica, mio malgrado, non potevo che pensare al vampiro Edward, il quale OVVIAMENTE all’odore del sangue cambiava colore degli occhi, sguainava i canini ed erano poi cazzi. Mr Grey subisce una simile trasfigurazione se Ana si mordicchia il labbro. La cosa lo eccita e lo fa incazzare, le mani gli prudono di irrefrenabile desiderio di prenderla a pattone sul sedere, insomma non ha ancora capito che Ana deve avere un tic nervoso visto che per tre quarti del libro si morde il labbro. Compriamole un ciuccio.
Vabbè, ho comunque il secondo volume che mi aspetta sul comodino. Le mie amiche mi hanno assicurato che sarà più avvincente e con una trama. Intanto iniziano a girare aneddoti di miei amici ai quali vengono proposti contratti erotici quindicinali… dunque il libro sembra avere effetti sul costume, questo sì che è interessante, e confido in spunti succulenti per i miei prossimi post…

lunedì 20 agosto 2012

Musone da yacht


Appena rientrata da breve vacanza in Costa Azzurra, con sosta d’ordinanza a Montecarlo. Qui ho avuto modo ritrovare un tipo di femmina che, negli anni ruggenti della Vita Smeralda a Porto Cervo, avevo osservato più e più volte. Si tratta della Bella Figa Ventenne Musona. Mi spiego. Eravamo in auto e ci affianca un Ferrari (il modello chiedetelo al mio uomo) rosso fiammante alla cui guida c’era un signore di mezza età, ancora piacente, abbronzato, e di fianco la suddetta BFVM. Ovviamente bionda, ovviamente con occhiali scuri, ovviamente con un muso lungo così. Facciamo una passeggiata al molo x vedere gli yachts lussuosissimi ormeggiati, e anche lì, uomo sui 50 accappattoiato abbronzato che legge giornale e, seduta con fare annoiato lì a fianco, la solita BFVM. Poco più avanti, stessa scena, ma yacht più grande. E qui mi parte la consueta analisi ‘sociologica’. Ho chiesto al mio uomo ‘Ma come mai, secondo te, queste belle e giovani ragazze, anche se circondate dal lusso, sono così immusonite?’ – risposta: ‘beh, è normale, se la tirano’. Là. Beata semplicità maschile…
Ma veniamo alla mia, di semiseria analisi del perché queste fanciulle siano così sgodevoli. Ho dato varie interpretazioni, classificate secondo il loro grado di ‘profondità’:
-          Livello 1 (interpretazione maschile): SE LA TIRANO. (sic) Quindi fanno il muso.
-          Livello 2 (interpretazione modaiola): il loro uomo si è sbagliato e invece della Birkin verde ha comprato una Balenciaga color pisello. Che idiota. Quindi fanno il muso.
-          Livello 2-BIS (interpretazione plastica): il loro chirurgo estetico ha suggerito di non muovere nessun muscolo facciale onde non generare nuove rughe dopo il minilifting, in attesa del botulino tra qualche anno. Quindi non fanno il muso, ma evitano di sorridere.
-          Livello 3 (interpretazione logistica): si sono rotte le palle di ‘sti posti da vecchi, ‘ma xchè non mi porta a Formentera, li sì che ci divertiremmo’ … Quindi fanno il muso.
-          Livello 4 (interpretazione sentimentale): il loro uomo si è sbagliato e invece della Birkin verde ha comprato una Balenciaga color pisello, ciò significa che non le ascolta, è disattento ai loro desideri. Quindi fanno il muso.
-          Livello 5 (interpretazione psico-sessuale): di fatto, hanno 20 anni, e il panzone che hanno di fianco inizia a stargli un po’ sulle balle. Preferirebbero il mozzo 27enne con pettorali scolpiti al bavoso con sigaro che vuole pure scoparle (con Viagra) ogni sera. Quindi non fanno il muso, ma stanno meditando come riuscire a concupire il mozzo senza che il panzone le sgami.
-          Livello 6 (interpretazione esistenziale) : non ce la fanno più a sostenere questa vita di apparenze e di lusso senza spontaneità, senza slanci di follia che non comportino una spesa di almeno 50.000 euro. Hanno 20 anni e iniziano a sentire il bisogno di vivere la loro età con i coetanei , con cose semplici, bevendo birra invece di Dom Perignon. Quindi fanno il muso. Poi chiamano la mamma, si sfogano in cerca di conforto, e la mamma si sa, è piena di saggezza: ‘ma che sei scema? Almeno prima fatti regalare un’auto e un appartamento a Cap d’Antibes, no? Ma non ti ho insegnato proprio niente??’
Insomma, se vi imbattete in una Bella Figa Ventenne Musona, non liquidatela come una bambina capricciosa e ingrata: pensate che in fondo lei sognava tutt’altro, una bella Birkin verde smeraldo, e invece ora c’ha quella Balenciaga di merda color pisello che nemmeno s’intona al suo smalto. Povera.

lunedì 6 agosto 2012

circa 40: Piccola città, bastardo posto

circa 40: Piccola città, bastardo posto: Modena, 180000 abitanti su una superficie di circa 2700 km². Non sono poi così tanti, e la città non è così grande. Tanto che noi circa4...

Piccola città, bastardo posto


Modena, 180000 abitanti su una superficie di circa 2700 km². Non sono poi così tanti, e la città non è così grande. Tanto che noi circa40enni ci conosciamo un po’ tutti, direttamente o indirettamente, e i famosi 5 gradi di separazione qui da noi si riducono ad uno-uno e mezzo. La cosa può risultare poco simpatica quando:
-        - Sei in vena di gossip e parli a ruota libera di quel cocainomane fallito testa di minchia del collega di una tua amica e qualcuno se ne  esce con ‘è mio cugino’.
-         Entri in un locale ed incontri almeno 4 tuoi ex, almeno uno dei quali ancora ti guarda in cagnesco (e tu non ricordi bene perché);
-         Entri nello stesso locale ed almeno 4 donne ti guardano in cagnesco (e tu ignori ma in fondo ne sospetti il perché);
-        Vai a mangiare una pizza con un amico e il giorno successivo in 5 ti chiamano x chiedere se hai ‘messo su’ un nuovo moroso;
-          Vai a mangiare la pizza con un amico e il giorno successivo in 5 lo chiamano x sapere se finalmente si sta scopando una che non assomigli ad una tinca;
-          Ci sono solitamente 3 posti che vanno di moda, nei quali ritrovi sempre le stesse 50–60 persone;
-          Delle 50-60 persone, togliendo ex frequentazioni, gente che ti sta sulle palle, amici, amiche, gente che trovi attraente come un vitel tonné e deficienti vari, ne resta di norma uno papabile che però è sposato;
-          Esci con le tue amiche e in 3 avete la stessa giacca, la stessa t-shirt, le stesse scarpe;
-          Per non sembrare strano, x anni ti forzi a fare le ferie a Milano Marittima insieme ai 50-60 modenesi che già conosci;
-          La tua privacy vale quanto quella di Belen con la differenza che non c’è Alfonso Signorini a pagarti x tale violazione;
-          Da adolescente, se fai una minchiata stai pur certo che dietro un cespuglio c’è la vicina o la zia pronte a sputtanarti coi tuoi;
I lati positivi? Ce ne sono, dai:
-          Il tuo migliore amico/a è anche il tuo assicuratore/ dentista/ cardiologo/ dermatologo/ avvocato/ elettricista…
-          Se esci da solo/a puoi sempre sapere che incontrerai qualcuno con cui fare due chiacchiere e bere qualcosa;
-          In cinque minuti puoi correre in soccorso di chi è in difficoltà;
-          Se vuoi artificiosamente diffondere una notizia, basta dirla a qualcuno che tu ben sai con la raccomandazione di tenerla x sé;
-          Conosci tanti baristi / commesse e puoi sempre contare su uno sconticino;
-          Qualsiasi altra città ti sembra meno provinciale, anche, che so, La Spezia;
-          Per necessità di facce nuove decidi a circa40anni di dire basta a Milano Marittima, vai, che so, a La Spezia e lì incontri l’uomo della tua vita.


mercoledì 18 luglio 2012

L'Adulatore Farlocco


Aaaah, in questo post voglio togliermi un sassolino dalla scarpa… che essendo tacco 12, i sassolini proprio non li vuole. Parlerò quindi di una tipologia maschile a me particolarmente invisa. Fortunatamente non così diffusa, credo, ma nemmeno poi tanto rara, perché a me ne sono capitati diversi, nel corso degli anni, di ometti fatti così. Sembrano abbondare sui social networks. Gli Adulatori Farlocchi ti avvicinano con fare galante e battuta arguta. Colgono con rara sensibilità (o astutezza?) i tuoi pregi e sanno essere complimentosi e gentili. Sembrano interessati a lati di te che vanno oltre la triade (tette culo bocca) e fanno osservazioni pertinenti. Se avete incontrato un uomo così, ve ne siete innamorate e nel tempo non è cambiato, non è certo un Adulatore Farlocco, ma un Colpo di Culo e guai a voi se ve lo faceste sfuggire. Se invece non ve ne importa un fico secco dei suoi complimenti, nel senso che sì, un po’ stuzzicano la vostra vanità, ma non è certo questo ciò che può farvi capitolare… succede no? Beh, allora si palesa la Farloccaggine del tipo, che si rivela per quello che è : un meschino criticone. Forse il rifiuto fa uscire la parte peggiore di lui, forse è un misogino in false vesti, forse la mamma l’ha cresciuto col caffè a letto ogni mattina… ma certamente è un insicuro stratosferico incapace di gestire la mancata messa in rete. Viscidamente, mentre vi adulava, in realtà studiava anche le vostre debolezze, e come la fantomatica volpe con l’uva, è pronto a colpirvi lì. Allora inizia facendovi notare i vostri difettucci, poi vi provoca rigirando a vostro sfavore le cose che incautamente gli avete detto di voi, infine va ad insinuare dubbi su quello che siete, o sui vostri amici, o su ciò che vi sta a cuore. La prima volta c’ero rimasta male, incazzandomi e cercando di controbattere colpo su colpo. Ma davanti ad un reiterarsi dei comportamenti in vari soggetti, è scattata la curiosità sociologica e comportamentale . Ho ad esempio ipotizzato che, non ottenendo nulla con le lusinghe, pensino di ottenere qualcosa con le critiche. Pensiero elementare e errato. Come dire: se non ti piace la carne allora di sicuro ti piace il pesce. Inoltre ho notato che quando vi arrabbiate, 90 volte su 100 gli AF fanno gli gnorri ‘ma cooome? Ti sei offeeeesa? Ma io scherzaaaaavo!’ e poi l’affondo: ‘sei una di quelle permalose a cui non si può dire niente eh?’ risposte possibili: A. ma chi ti conosce B. se credi che criticando una donna ne ottieni l’interesse , puoi morire di pugnette C. sì, sono una di quelle insopportabili acide permalose frigide represse limitate provinciali puttane bigotte superficiali paranoiche che ti piacciono tanto. Insomma, un ossimoro vivente. Mentre lui penserà come poter colpirvi sull’ “ossimoro”, voi approfittatene per girare i tacchi (12) e con permalosissima indifferenza, lasciarlo lì.

mercoledì 11 luglio 2012

cica40...rughette in più?

secondo me una delle conquiste più belle per noi donne sarebbe quella di accettare il trascorrere del tempo con leggerezza e fatalismo gioioso. ad oggi sembra una sfida impossibile, bombardate come siamo da messaggi che vanno in direzione opposta, inneggianti alla bellezza giovane e fresca, al botox e alla chirurgia estetica. i risultati si vedono - sembrano tutte cernie tettute e zigomute, compici certi chirughi compiacenti, e ahimè mica appaiono più giovani, solo un po' caricaturali.
è che a circa40anni è dura non incupirsi davanti allo specchio quando si è reduci da una nottata insonne o una serata brava. io la capisco la strega di biancaneve. Oddio, un po' eccessivina nelle sue reazioni se volete, ma come non simpatizzare? anche perchè, si sa: il maschio continua ad avere la vita più facile anche in questo. l'uomo 'brizzolato' è ormai fashion, la donna 'brizzolata'... non esiste, nel senso che il termine non si declina al femminile, di fatto c'ha solo una sciatta ricrescita. l'uomo con qualche ruga fa tanto 'vissuto' , se la spassa in pubblicità machiste stile amaro Montenegro, la donna con qualche ruga è solo più vecchia e al massimo la vedi negli spot Tena lady tutta contenta di aver trovato un pannolone x l'incontinenza. è anche vero, a detta di chi c'è passato, che la calvizie rappresenta per il genere maschile un trauma dell'età che avanza al quale ci si abitua con fatica. ma una volta presa la decisione definitiva (rasatura totale), eccoli lì, novelli Bruce Willis, che si riscoprono addirittura più fascinosi! è un'ingiustizia o no?
eppure, pensateci: crediamo davvero che sia una ruga in più o qualche chilo in eccesso a renderci meno attraenti? scaravoltiamo la prospettiva: pensiamo all'amato. cos'è che ha fatto sì che ci innamorassimo di lui? certo, forse i suoi occhi. ma gli occhi sono un mondo, sono il modo di guardare, sono l'espressività di un volto, sono il contatto con l'anima. forse la sua bocca, ma la bocca è anche sorriso, bacio, smorfie. il suo fisico? sicure che invece non ci piacesse un modo di camminare, o un odore della pelle, o il modo di aspirare fumo dalla sigaretta? insomma, penso che tutti, uomini e donne, siamo attratti da altro, da ciò di intangibile e misterioso che compone l'essere umano. la voce, l'inflessione, il profumo, la risata, il sense of humor, la curiosità... e tutte queste cose non invecchiano, anzi, ci rendono eternamente giovani. immaginate se, invece delle rughe, con l'età vi venisse una voce da Paperino. che rimaneste magre, ma non riusciste più a ridere se non facendo versi da merlo indiano. o che, pur avendo tette ancora ok, vi venisse una esse sibilante tipo Sir Bis. o che improvvisamente vi prendesse una voglia sfrenata di vestirvi solo di leopardato fucsia. o vi risultasse naturale parlare con un accento da badante moldava.  al limite, dovendo proprio scegliere, io preferisco le rughe intorno agli occhi che tradiscono una predisposizione al sorriso, piuttosto che quelle ai lati della bocca da musona stile Droopy. spero tanto di accettare il passare del tempo, di vivere bene ciò che ogni fase della vita riserva, di diventare saggiamente rimbambita e amorevolmente fatalista, con un uomo che tra 30 anni dirà ancora: "Sì, a circa40anni era bella, e per me è ancora quella là!"

martedì 26 giugno 2012

Supermamme e...


X lavoro, mi trovo ad avere a che fare con molte mamme. Tante di loro sono meravigliose, vitali, nevrotiche, fallibili, insomma umane. Ho anche diverse care amiche divenute mamme, e non le ho trovate cambiate se non in meglio. Queste sono le Supermamme. Ammiro il loro arrabattarsi tra centomila impegni, propri, dei figli e dei compagni/mariti, il loro supplire alle carenze e assenze di questi ultimi, il riuscire a conciliare l’accudimento dei bimbi (e del bambinone cresciuto che si sono trovate in casa) con il lavoro o le amicizie. se mai sarò mamma vorrei tanto essere così. Eppure c'è una categoria che io PROPRIO NON SOPPORTO e sono quelle mamme che si credono Madri Superiori, esseri più avanti nella scala evolutiva in quanto genitrici di un'altra creatura, piene di antipatia per le single e di  compatimento verso quelle donne che figli non ne hanno. In 11 anni ne ho incontrate, purtroppo, a decine e decine. Se in dolce attesa, le riconosci già, perchè non fanno altro che accarezzarsi il pancione. Ne sono talmente orgogliose che, se potessero, porterebbero una protesi anche dopo il parto. Incinte di 7 mesi vanno a visitare le future scuole medie del figlio o figlia. Ti chiedono quali istituti superiori siano da raccomandarsi per un accesso ad un'università prestigiosa all'estero  (e tu pensi: spero che tuo figlio diventi un punkabbestia puzzolente che viaggia l'europa con 8 cani e un cilum). Una volta divenute mamme, le Madri Superiori sono di 2 macro-categorie: quelle high-class, con tata e colf, che spesso non lavorano e quindi hanno un sacco di tempo libero x fare shopping, organizzare feste ai piccoli e fondamentalmente tediare il prossimo con richieste che sfiorano l’assurdo; impeccabili, e grazie tanto, non fanno molta fatica, la fanno fare agli altri. Secondo gruppo: quelle integraliste, trascurate, un po' sciattine, che vivono in funzione solo del bambino - non parlano che di pannolini pappe giochi educativi asilo catechismo scuola doposcuola attività ludico creative approcci pscicopedagogici pediatria olistica corsi logopropedeutici. Le trovi nelle letture animate, a bambinopoli, al truccabimbi, al parco giochi, al mondo bimbo, al children's tour, alle giostre gonfiabili. La loro vita ruota attorno ai diecimila impegni che devono escogitare x i loro poveri figli (da adulti, per reazione, emigreranno a Zurigo e vorranno morire d'inedia). Ti guardano sempre come se il tuo tempo valesse molto, molto meno del loro. Come se la tua visione della vita fosse limitata, in quanto tu, essere pusillanime senza figli, non puoi minimamente capire come funziona e non dai alcun contributo alla società, occupando anzi con la tua auto da single e il tuo culo da single posti che potrebbero essere riservati alle Mamme Superiori e relativi figli (meglio se + di uno).  I tuoi wine bar?  Dovrebbero essere soppiantantati da mega ristoranti con baby parking, giochi e menu bimbo, le tue boutiques da Chicco stores, i tuoi amati Prosecco e stuzzichini da succhi di frutta e happy meals... la convivenza tra noi e loro pare essere (a loro avviso) impossibile, perchè togliamo spazio e risorse alle loro creature, ah, e fondamentalmente abbiamo la sfacciataggine di godercela un sacco in minchiate e passatempi futili e improduttivi. Dimenticavo: facciamo sesso in tutte le sue gioiose declinazioni.  Cosa a cui le Madri Superiori hanno  deciso di dedicare il tempo strettamente necessario ad ampliare il parco bimbi. Ragion per cui il Marito della Madre Superiore… indovinate?? Spesso si rivolge alle povere, inutili, single per fare sesso, (!!),  o parlare finalmente di altro che non sia il valore educativo dei Teletubbies. L’alternativa? Chiamare SOS Tata. Per far rinsavire la moglie.

lunedì 11 giugno 2012

Sempre Messaggi Scritti


Vivere nell'era degli sms ha i suoi rischi. Nel manuale d'uso non c'è la sezione 'etica dell'sms' o 'galateo' o semplicemente 'controindicazioni'. Quindi si è autodidatti e presto si capisce che questo mezzo di comunicazione, se non usato con estrema cautela, cela tranelli, malintesi, cadute rovinose...  Quando non si è troppo convinti, infatti, può bastare un accento messo male o una scrittura un po' zoppicante a far scendere bruscamente il pallottoliere del gradimento. L’altro rischio è quello del lapsus - ad esempio, vuoi mandare un sms ad un'amica in cui sparli /parli di qualcun altro e finisci x inviarlo proprio a costui/costei, con conseguenze tragiche - patetico tentativo di arrampicata sugli specchi - di solito conclusione dei rapporti. Di contro, questo 'lapsus' taluni sembrano utilizzarlo di proposito, ma se ti accorgi del trucco (ti arriva un sms dove si parla di te a qualcun altro) e smascheri il mittente, il cui intento reale è quello di stuzzicare la tua curiosità ... di nuovo il pallottoliere si abbassa. Con un certo senso di vergogna ammetto però che la cosa peggiore, suicida, idiota, pericolosissima è l'sms alcolico. E non ci credo se dite che non l'avete mai inviato. Io avevo un cellulare scemo che non mi conservava gli sms inviati a meno che io non mi ricordassi di salvarli. E quando sei fuori come un ponte levatoio, fai fatica ad usare il T9, figurati a salvare un sms. risultato, la mattina dopo quando mi ripigliavo trovavo risposte a domande da me formulate, evidentemente, o reazioni furibonde a mie affermazioni terribili, peccato che io ne ignorassi del tutto il contenuto e i toni. in quel periodo, non volendo rinunciare alle serate a base di gin lemon, ho cambiato cellulare e mai decisione si rivelò più saggia (perché rinunciare al gin lemon allora non lo sarebbe stata). se non altro potevo replicare in modo meno inconsulto - pur non potendo evitare l'inevitabile. L’unica sarebbe stata la confisca.  Infine direi che l'altro 'effetto collaterale' degli sms, che però in questo caso BENVENGA, è quello di svelare un po' di + chi c'è dall'altra parte. Ci sono quelli che non ti chiamano nemmeno se c'è una crisi mondiale in atto, preferendo l'invio di mesaggini a ripetizione - credo che potrebbero andare avanti ad libitum ma io non ho mai avuto la pazienza di vedere fino a che punto - diciamo che duro fino a 5-6 sms poi mi rompo le palle e chiamo di persona - la cosa di solito si chiude lì, lavoro semplice e pulito. Oppure quelli laconici- rispondono con un sì o un no, manco il grazie ci mettono, e se li conosci poco, pensi 'mazza che cafone'. In realtà è spesso idiosincrasia da sms e direi che posso capirli. Infine, quanti di noi hanno visto il solito pallottoliere virtuale azzerarsi - financo autodistruggersi! - davanti alla risposta ad un nostro sms arguto, intelligente, ironico... sai quando ti aspetti una risposta arguta, intelligente, ironica... e invece, inesorabile, ti giunge a mo' di secchiata di azoto liquido un: 'CIOE'???"