mercoledì 23 maggio 2012

Terremoto nell'anima...


Ieri era il mio compleanno. Ho compiuto circa40anni, ovvero 39. E' stato un giorno un po' particolare, da un lato allietato dai tanti messaggi di auguri di amici vicini e lontani e di conoscenti, e mi ha fatto un immenso piacere sapere di essere ancora nei pensieri e nei ricordi di alcune persone. Dall’altro lato, però, la giornata è stata ancora scandita dalle notizie delle nuove scosse di assestamento dopo il forte terremoto di domenica notte. Continuo a sentirmi come 'in barca', oscillante, scombussolata, e un po' ancora intontita dalla scarica di adrenalina dell'altra notte - avete presente l'effetto-endorfina che ne segue? Ecco, io mi sento così. Come se le cose mi turbassero poco. in fondo questi episodi- quando fortunatamente non subiamo danni se non minimi - ci rammentano che siamo pur sempre 'abitanti' e non’dominatori' di questo pianeta, e che se le girano le palle, la natura ci fa abbassare immediatamente la cresta. Inoltre rimette a posto un po' di priorità: l'altra notte, in fondo, cosa abbiamo portato fuori con noi? Solo il mio gattone impaurito. E il cellulare per chiamare casa. carte di credito, vestiti, borse, scarpe, rimasti in casa. Peccato per i souvenir di Cuba rotti, peccato per la mia lanterna preferita andata in pezzi, peccato per il parquet scheggiato e il giocattolo d'infanzia di mio papà danneggiato: si riparerà. L’importante è che la mia casa ci sia, così come quella dei miei, e che i miei genitori e il mio gatto stiano bene, e che io e il mio uomo fossimo insieme. Quindi anche il mio compleanno, che solitamente vivo un po' male, della serie 'un altro anno sul groppone' è passato senza i soliti mugugni o bilanci negativi. Ho pensato, anzi, che ho ANCORA trentanove anni e per un INTERO anno io e il mio lui saremo entrambi nella fascia dei 30 - e questo mi fa sentire meno agée! Sto pian piano recuperando quella stralunata personalità fatalista -misto incosciente che mi caratterizzava fino a un po' di tempo fa. quella che mi fa stare con un uomo molto più giovane di me, che mi fa mangiare i gamberi a cui sono intollerante rimediando con dosi massicce di antistaminici, che mi persuade che l'aspirina col mojito faccia + effetto e mi fa curare il mal di gola col gin lemon, che mi fa attaccare bottone con chiunque abbia un quadrupede peloso e non e accarezzare un pitbull che mi ricambia scodinzolante, che mi fa parlare con le mie piantine e commuovermi se un cactus fiorisce, che mi fa continuare a sperare nell'amicizia e nella lealtà nonostante tutti i nonostante e che mi fa comprare 3 paia di pantaloni uguali per pura distrazione, che mi fa continuamente dimenticare dove ho lasciato il cellulare, estraniarmi quando il mio uomo mi parla di motori, e dimenticare i particolari dei pettegolezzi. Ho imparato ad accettare la mia incostanza ed eccessiva sensibilità senza troppa frustrazione, accetterò anche qualche ruga in più. In fondo, capire di non essere 'eccezionali' in senso lato, ma esserlo per qualcuno a cui tieni davvero, è l'insegnamento più bello dei miei novelli 39 (circa40) anni. 

lunedì 14 maggio 2012

la piccola chimica ovvero: esperimenti sentimentali


Tempo addietro, da single pluriennale ormai disillusa, e anche un tantino cinica, ho trascorso un periodo in cui vivevo le mie storie con spirito sociologico. Con approccio empirico, cioè, sperimentavo via via le reazioni che miei determinati comportamenti sortivano. E  posso dire con certezza quasi matematica che  a certe cause sono collegati certi effetti, non si scappa. Il bello è che sono esperimenti transgender, nel senso che molti valgono per entrambi i sessi. Ad esempio, la vecchia cara regola del farsi desiderare funziona per gli uomini come per le donne. Detestabile quanto volete, ma così è.  In molti casi il livello di attaccamento dell’altro è direttamente proporzionale alla vostra stronzaggine.  Come corollario potrei aggiungere che se per un periodo frequentate – senza andare oltre – due uomini (capita, capita, inutile fare quella faccia), un po' indecise, e mettete l’uno al corrente dell’altro (apparentemente introducendo un elemento di caos), automaticamente scatterà la Competizione. Credetemi, i due novelli gladiatori si sfideranno a distanza e per un certo periodo godrete di attenzioni inaspettate, comprensione e pazienza infinite, e avrete la tentazione di far protrarre  questo singolar tenzone all’infinito… ma puntualmente arriva chi? Il Terzo Incomodo o ingrediente – la soluzione perde la stabilità - e i due poverini rimangono con un palmo di naso.  Ma torniamo ai miei ‘esperimenti’.  Avevo notato che esiste una tipologia di uomo che adora cacciare, inseguire, struggersi. La prassi è: accetti l’invito dopo 2-3 sue richieste (non sei molto convinta); uscite  a cena; dopo lui vi manda sms x ringraziarvi della bella serata; voi rispondete vaghe tipo ‘grazie a te, a presto’; lui rilancia; vi arriva il buongiorno; il buon pranzo; la buonanotte e così via; non vi mollerà finchè voi, prese da sfinimento, provate (e qui viene l’audacia dell’esperimento) a ripagarlo con la stessa moneta: chiamate sms ecc   Tempo una settimana il corteggiatore si farà di nebbia, perché mica la vuole, una appiccicosa quanto lui!!! L’ultimo esperimento era il Compleanno: se frequentate uno da poco tempo, che trovate interessante, e capita il suo compleanno, un consiglio: NON fate regali. NON offrite cene. Sì, gli auguri ci stanno, basta. Nella fase conoscitiva delle prime uscite il Compleanno agisce da mannaia – un regalo può tradire il vostro interesse, esporvi, rendervi vulnerabili, anche se magari a voi non ve ne impippa proprio un accidente, lo avreste fatto anche al vostro parrucchiere, ma i moderni narcisisti mal cresciuti non lo capiscono e d’improvviso credono che vogliate mettere il sigillo all’unione, ufficializzare il rapporto. Ergo – se ve ne dimenticate, è pure meglio. Provato e testato sugli uomini. per noi femminucce suggerirei l'approccio opposto.
Ultimo esperimento - da riservare solo quando avete quella strana sensazione (assolutamente inspiegabile, inconscia, magica) di trovarvi di fronte qualcuno di davvero speciale, diverso, insomma forse Lui: mandate a ramengo tutte le regole, fate un regalino invitatelo a cena cucinate per lui chiamatelo se e quando ne avete voglia esponetevi non fingete. Se – nonostante tutto – lui non se ne va, è l’Eccezione che Conferma la Regola, benedizione di ogni esperimento, non lasciatevelo scappare più.