Oggi, giornata di lutto nazionale. Per ricordare le vittime
del terremoto, per ricordare che interi paesi non esistono più, per ricordare
che migliaia sono senza casa e per ricordarci che siamo in precario equilibrio
su alcune placche tettoniche e sotto un po’ di cemento. Ieri sera ero tornata a
casa dopo giorni trascorsi dai miei e il bellissimo weekend a Spezia dal
moroso. Non avevo risistemato i miei oggetti sulle mensole, un po’ per
scaramanzia, non so. Ero tranquilla a letto con un buon libro e c’è stata una
lunga, forte scossa. Scesa in strada in tshirt, con gli altri condomini
smarriti e spaventati. Maledetta a me che ho voluto l’appartamento all’ultimo
piano, mi sono detta. Ormai siamo esasperati e non riesco a smettere di pensare
a tutti quelli che vivono in tenda, in camper, in auto e non possono tornare a
casa loro, perché la casa non c’è più o perché non sanno se e quanto reggerà.
Ce la faremo, ci ripetiamo tutti, siamo forti, siamo combattivi. È vero. Ma mai
ci era capitato qualcosa di simile. Ce la faremo? Mi chiedo io. Sì, dobbiamo,
lo dobbiamo alla nostra terra che abbiamo trascurato e violentato, e che per
anni ci ha tuttavia ripagato con coltivazioni ricche, eccellenze industriali,
prodotti DOC. Poi qualcosa si è rotto. Non so se credere alla teoria delle
perforazioni, dell’estrazione di gas metano, non lo so ma mi documenterò.
Perché stento a credere nelle coincidenze. La terra sembra essersi ribellata
tutto d’un colpo.
Però è bello vedere come ora tutti siano mobilitati verso un
obiettivo comune, aiutare chi non ha più nulla, ricostruire, dare una mano. È
bello capire che non siamo solo un popolo di consumatori goderecci ma quando
serve abbiamo cuore, braccia e fegato. È bello sentire l’abbraccio di chi è
lontano e ti chiama per sapere come stai. L’eccellenza del nostro territorio
non sta solo nel balsamico, nel Parmigiano, nel biomedicale… sta nella forza
d’animo che c’è, nell’altruismo vero e pragmatico che sfrutta le forze di
volontariato così numerose qui da noi, che sfrutta i social network per dare
notizie precise -‘ecco cosa serve: (seguono elenchi dettagliati) – portateli a:
(seguono indirizzi e numeri telefonici) ‘ e che inventa concerti, grigliate,
eventi a scopo benefico perché si sa, un emiliano vero sa che una volta
asciugate le lacrime, si ha bisogno di un po’ di musica, di lambrusco e di
gnocco fritto per rimboccarsi le maniche e ripartire. Noi siamo così, ‘barcolliamo
ma non molliamo’, e se qualche politico di Roma o qualche mafioso non ci
mangerà schifosamente su, noi ricostruiremo e ci rialzeremo.
perforazione del gas come causa del terremoto ha le stesse probabilità di essere della profezia dei maia o dei test nucleari degli israelieani...
RispondiEliminaLa scossa, l'ennesima... quella che ha fatto più male, male al cuore, è stata quella di ieri sera. Ovvio che non è paragonabile alle prime come forza, come danni... ma lo è per i nostri cuori..
RispondiEliminaLe prime: la distruzione, facce attonite, lo sgomento, la disperazione... ma la speranza, il pericolo è scampato, la vita va avanti, ci risolleveremo... Piangiamo chi non è stato fortunato come noi, ci attiviamo con i soccorsi, ci muoviamo verso di loro, le tende, il conforto... Non li lasciamo soli, siamo uniti... il più è passato!!
Poi le altre scosse, un nuovo terremoto, non le sciame uno nuovo, stessa faglia che si rompe altrove... Altri crolli, altre vittime... La macchina della solidarietà, i soccorsi, ancora sgomento, ancora si piange... ma ci risolleviamo, non piangiamo più, il peggio è passato...
Altre scosse, anche un po più forti... ci ripetiamo che è lo sciame sismico... dai, forse ne siamo fuori, un week end tranquillo, un po di passeggiate nei parchi, ancora qualche tenda ma dai... tutto sommato è passato...
Fino a ieri sera... di nuovo gente in strada, di nuovo disperazione, di nuovo crolli e nuove crepe... ma le crepe più brutte sono quelle dei nostri cuori, sono quelle dell'incertezza, sono quelle della perdita di quella parvenza di libertà di sognare il proprio futuro come bello, roseo e tranquillo... Sognare è lecito, no? Eppure in questa situazione, sembra che non lo sia più...
E' un crudele stillicidio, è una scossa senza fine del nostro più profondo io... e mette una tristezza infinita.
Comunque ritorniamo a sperare! Ritorniamo a crederci, non piangiamo più, il peggio deve essere passato, la vita va avanti... sempre... inesorabile... Viviamola al meglio, stringiamoci, uniamoci, aiutiamoci e cerchiamo di vedere un po di luce.
Coraggio, coraggio a tutti, su la testa e si va avanti!!
Laura
ti sento tanto vicina tata. io e te cresciute nelle nostre sicure villette a schiera, con la convinzine che 'Modena ha sotto l'acqua e quindi èp sicura'... ci sembra inaudito e assurdo ora avere paura. speriamo di superarla. un abbraccio.
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