venerdì 11 aprile 2014

Dolce attesa????

Vorrei tanto sapere chi è il genio della semantica che ha coniato l’espressione ‘dolce attesa’. Di sicuro è un uomo. Perché una futura mamma sa che l’attesa di dolce non ha proprio un cavolo di una cippa di una minchia.
Si inizia con  le nausee. D’improvviso le cose di cui andavi golosa ti fanno orrore. Ti alzi la mattina e vorresti fare retromarcia e tornartene a letto, ti guardi allo specchio e sembri la quarta figlia dei Simpson, il giorno trascorre tra disgusto e stanchezza infinita, arrivi a sera vai a letto. E il giorno dopo si ricomincia. L’umore? Sempre luciferino e quando non è così, tende al suicidio. ‘Ma dai, sono gli ormoni…’. Sì, ok, bella fregatura.
Se sei fortunata, finisce lì, dopo pochi mesi. Ma se, come nel mio caso, la dea bendata s’è girata dall’altra parte, inizi ad avere una serie di altri fastidi (li chiamano ‘fastidi’, saranno sempre quelli della ‘dolce attesa’), tipo emicrania, mal di schiena, cervicalgia, e ovviamente non puoi prendere farmaci, quindi te ne stai rintanata in casa tirando oscenità a destra e a manca nella speranza che passi. Finito il periodo delle emicranie? Ti viene una bella colica renale. Passa quella? Ti torna la sciatica. E così per mesi e mesi.
Ogni tanto qualche contrazione giusto per tenerti all’erta e farti fare un giretto al pronto soccorso.
E poi gli esami: ogni mese ti sforacchiano, ti prelevano un bel po’ di sangue, ti sfrucugliano la passera, devi fare giri di qua e di là, e se, come nel mio caso, hai scoperto tardi la gravidanza, ti riduci a correre come una pazza e spesso rivolgerti a medici privati (nel pubblico non c’è mai posto…. Ma il calo delle nascite???) con un esborso pecunario che non vi dico. 
In tutto questo, il tuo corpo cambia, e sai che non è solo quello, è la tua vita che sta cambiando, il tuo essere più profondo. Se si è come me, ovvero non nate col sacro fuoco della maternità, si fa fatica ad adeguarsi. Di colpo, non puoi più bere alcolici-  e tu amavi il tuo calice di prosecchino curativo a fine giornata... Basta sushi, basta tartare, basta prosciutto crudo, occhio alle uova (salmonella in agguato), occhio alla verdura alla frutta (ben lavate eh!!!) ai funghi (e se sono tossici?) alla carne (mi raccomando cotta tipo suola di scarpe!) al pesce (pieno di mercurio!!!). Mangiare fuori diventa arduo e assolutamente monotono, quindi ti passa anche la voglia. Poi, se devi pasteggiare ad acqua, anche il palato ne trae assai meno soddisfazione. Inizi a sognare baguette croccanti farcite di crudo e bocce gelate splendenti di bollicine … aneli ad un hossomaki più che ad un paio di Loubotin… agogni un hamburger come Dio comanda e non la frittella stracotta che devi sorbirti causa rischio toxo.
Il colmo? Ti vietano ogni tipo di attività sessuale causa rischio d’aborto – un’altra soddisfazione dei sensi che ti viene privata – proprio quando i tuoi ormoni (gli stessi che ti facevano piangere ogni sera??) ti rendono imputtanita come poche, pensa che fregatura. Quindi inizi a sognare di fare sesso selvaggio con tuo marito mentre addenti la baguette col crudo nuotando in una vasca di Franciacorta. Cominci a preoccuparti.
Chi non sa di cosa parli, ti dice di non angustiarti ‘perché ne risente anche il bambino’. Il tuo primo istinto, grazie anche ai ‘soliti’ ormoni, è di afferrare un’accetta, staccargli la testa e girare i tacchi.
Sì, perché la tua identità vacilla. Dove sei tu, che fino a qualche mese fa eri una figlia, un’amica, una collega, una moglie? Ora sei ‘solo’ una Futura Mamma. Un involucro. Un contenitore. Le eccessive premure ti insospettiscono, anzi, ti infastidiscono. Le ingerenze su cosa devi o non devi fare, pure. Vorresti sparire e tornare a cose finite, se solo stessi bene e non dovessi avere bisogno degli altri…
Se poi devi restare a casa dal lavoro… La solitudine, l’inattività, ti portano a rivedere tante cose. Pensi in modo circolare a tutte le sfighe che ti possono capitare, capisci che certe persone poi così vicine non erano, ti senti svuotata. Fortunatamente trovi conforto in alcune preziosissime amiche. Che nel mio caso, però, hanno generalmente avuto gravidanze belle, e io mi sento una sfigatissima pecora nera. Che fare? Commetti l’Errore: Inizi a navigare nei famosi FORUM DELLE FUTURE MAMME. E qui ti si apre un mondo nuovo … (seguirà nel prossimo post)

Nota:  A  24 settimane sono forse più consapevole. Inizia a prendere forma l’idea di quell’esserino (femmina) che porto in grembo e già mi preoccupo. Sarà sana? Sarò capace di crescerla? A circa40 anni sono troppo vecchia? Ci allontaneremo io e mio marito?  Sapremo affrontare questo immenso compito insieme, amandoci, o diventeremo due sclerotici esausti? Perché accetto solo la vicinanza del marito, delle amiche, di mia madre e tutti gli altri mi sembra invadano uno spazio che non è il loro? Eppoi: perché cazzo non fanno uno studio serio sul prosciutto crudo in gravidanza?

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