Vorrei tanto sapere chi è il genio della semantica che ha
coniato l’espressione ‘dolce attesa’. Di sicuro è un uomo. Perché una futura
mamma sa che l’attesa di dolce non ha proprio un cavolo di una cippa di una
minchia.
Si inizia con le
nausee. D’improvviso le cose di cui andavi golosa ti fanno orrore. Ti alzi la
mattina e vorresti fare retromarcia e tornartene a letto, ti guardi allo
specchio e sembri la quarta figlia dei Simpson, il giorno trascorre tra
disgusto e stanchezza infinita, arrivi a sera vai a letto. E il giorno dopo si
ricomincia. L’umore? Sempre luciferino e quando non è così, tende al suicidio.
‘Ma dai, sono gli ormoni…’. Sì, ok, bella fregatura.
Se sei fortunata, finisce lì, dopo pochi mesi. Ma se, come
nel mio caso, la dea bendata s’è girata dall’altra parte, inizi ad avere una
serie di altri fastidi (li chiamano ‘fastidi’, saranno sempre quelli della
‘dolce attesa’), tipo emicrania, mal di schiena, cervicalgia, e ovviamente non
puoi prendere farmaci, quindi te ne stai rintanata in casa tirando oscenità a
destra e a manca nella speranza che passi. Finito il periodo delle emicranie?
Ti viene una bella colica renale. Passa quella? Ti torna la sciatica. E così
per mesi e mesi.
Ogni tanto qualche contrazione giusto per tenerti all’erta e
farti fare un giretto al pronto soccorso.
E poi gli esami: ogni mese ti sforacchiano, ti prelevano un
bel po’ di sangue, ti sfrucugliano la passera, devi fare giri di qua e di là, e
se, come nel mio caso, hai scoperto tardi la gravidanza, ti riduci a correre
come una pazza e spesso rivolgerti a medici privati (nel pubblico non c’è mai
posto…. Ma il calo delle nascite???) con un esborso pecunario che non vi
dico.
In tutto questo, il tuo corpo cambia, e sai che non è solo
quello, è la tua vita che sta cambiando, il tuo essere più profondo. Se si è
come me, ovvero non nate col sacro fuoco della maternità, si fa fatica ad
adeguarsi. Di colpo, non puoi più bere alcolici- e tu amavi il tuo calice di prosecchino
curativo a fine giornata... Basta sushi, basta tartare, basta prosciutto crudo,
occhio alle uova (salmonella in agguato), occhio alla verdura alla frutta (ben
lavate eh!!!) ai funghi (e se sono tossici?) alla carne (mi raccomando cotta
tipo suola di scarpe!) al pesce (pieno di mercurio!!!). Mangiare fuori diventa arduo
e assolutamente monotono, quindi ti passa anche la voglia. Poi, se devi
pasteggiare ad acqua, anche il palato ne trae assai meno soddisfazione. Inizi a
sognare baguette croccanti farcite di crudo e bocce gelate splendenti di
bollicine … aneli ad un hossomaki più che ad un paio di Loubotin… agogni un
hamburger come Dio comanda e non la frittella stracotta che devi sorbirti causa
rischio toxo.
Il colmo? Ti vietano ogni tipo di attività sessuale causa
rischio d’aborto – un’altra soddisfazione dei sensi che ti viene privata – proprio
quando i tuoi ormoni (gli stessi che ti facevano piangere ogni sera??) ti
rendono imputtanita come poche, pensa che fregatura. Quindi inizi a sognare di
fare sesso selvaggio con tuo marito mentre addenti la baguette col crudo
nuotando in una vasca di Franciacorta. Cominci a preoccuparti.
Chi non sa di cosa parli, ti dice di non angustiarti ‘perché
ne risente anche il bambino’. Il tuo primo istinto, grazie anche ai ‘soliti’
ormoni, è di afferrare un’accetta, staccargli la testa e girare i tacchi.
Sì, perché la tua identità vacilla. Dove sei tu, che fino a
qualche mese fa eri una figlia, un’amica, una collega, una moglie? Ora sei ‘solo’
una Futura Mamma. Un involucro. Un contenitore. Le eccessive premure ti
insospettiscono, anzi, ti infastidiscono. Le ingerenze su cosa devi o non devi
fare, pure. Vorresti sparire e tornare a cose finite, se solo stessi bene e non
dovessi avere bisogno degli altri…
Se poi devi restare a casa dal lavoro… La solitudine,
l’inattività, ti portano a rivedere tante cose. Pensi in modo circolare a tutte
le sfighe che ti possono capitare, capisci che certe persone poi così vicine
non erano, ti senti svuotata. Fortunatamente trovi conforto in alcune
preziosissime amiche. Che nel mio caso, però, hanno generalmente avuto
gravidanze belle, e io mi sento una sfigatissima pecora nera. Che fare? Commetti
l’Errore: Inizi a navigare nei famosi FORUM DELLE FUTURE MAMME. E qui ti si apre
un mondo nuovo … (seguirà nel prossimo
post)
Nota: A 24
settimane sono forse più consapevole. Inizia a prendere forma l’idea di quell’esserino
(femmina) che porto in grembo e già mi preoccupo. Sarà sana? Sarò capace di
crescerla? A circa40 anni sono troppo vecchia? Ci allontaneremo io e mio
marito? Sapremo affrontare questo
immenso compito insieme, amandoci, o diventeremo due sclerotici esausti? Perché
accetto solo la vicinanza del marito, delle amiche, di mia madre e tutti gli
altri mi sembra invadano uno spazio che non è il loro? Eppoi: perché cazzo non
fanno uno studio serio sul prosciutto crudo in gravidanza?
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