martedì 10 gennaio 2012

un brindisi a noi quasi 40enni...

... siamo una strana generazione. lo penso spesso. mi guardo attorno, e vedo che siamo alquanto incasinati. fatemi pensare: siamo cresciuti negli anni 80, epoca di grande benessere, magari la nostra unica preoccupazione era cosa scrivere sulla Smemo o come convincere i genitori a comprarci il moncler o le timberland... eppure anche in noi covava l'incertezza dell'adolescenza, e l'inquitudine, e tutto il resto. ma il futuro prometteva così bene! in tanti magari nemmeno facevano l'università, il lavoro si trovava presto, e si aveva quasi subito un contratto a tempo indeterminato... o ci si metteva in proprio con lauti guadagni. abbiamo avuto luuuunghe storie d'amore spesso sfociate in nozze o convivenze. poi... SBABAM! cosa cavolo è successo?? il lavoro ci fa magari schifo ma non c'è modo di cambiare, la nostra relazione ormai è finita se non agli sgoccioli, ci chiedono di fare un passo indietro e ci richiamano ad uno spirito di sacrificio ed austerità che magari era proprio dei nostri genitori, ma a noi ex panozzi o dark o metallari anni 80 manca!!! SIAMO UNA GENERAZIONE DI COLLAUDO. sì, stiamo collaudando cosa significhi avere un modello di riferimento inavvicinabile (per com'è la vita ora),  i nostri genitori, non esserne all'altezza, e doverci pure arrabattare con diavolerie tecnologiche inesistenti meno di 20 anni fa che ci stanno trasformando la vita. io scrivo un blog, fate voi. dunque?
beh, io vorrei provare a capire se la mia esperienza, almeno a livello sentimentale, possa aiutare qualcuno. quanti cuori spezzati in giro... quanti si proclamano alla ricerca dell'amore ma non stanno "dietro" all'idea stessa di condividere la vita con una persona... allora vediamo se riusciamo a saltarci un po' fuori?

2 commenti:

  1. beccato per 7 mesi e qualche giorno... poi il quasi se ne andrà a quel paese, quello tanto lontano da non poter tornare più.
    Che dire... insomma, la nostra generazione è anche quella che il muto aveva gli interessi al 20% (e NON era usura!), quella che il telefono quando si è in giro è a gettoni, con tutto quel che ne consegue dal punto di vista organizzativo (code in attesa del turno, ricerca di bar per il cambio degli spiccioli in gettoni...).
    O certo, adesso ci cucchiamo la crisi, ma secondo me le generazioni in viaggio per i 30 se la vedranno molto peggio. In fin dei conti un buon numero di noi il posto fisso ce l'ha (certo, farselo piacere e non perderlo suona sempre più da mission impossible)... però almeno si arriva a fine mese.
    Ottimismo (che a me sembra alla nostra generazione, nata negli anni 70, tutto sommato non manca)!!! L'unica cosa su cui recriminerei sono gli esempi sbagliati con cui siamo cresciuti (Heidì, Lady Oscar, Roki Yoe ma, soprattutto Remì, la summa teologia delle sfighe umane) ma per fortuna ci ha pensato Pollon a salvarci tutti!!!!
    Comunque sono curioso su come svilupperai il tema che ti sei posta, credo non mancherò di tornare a curiosare!!!

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  2. Caro Alberto, l'argomento "cartoni" meriterebbe tantissimo spazio... hai ragione, se ci ripenso devo imputare a loro gran parte della mia indecisione sugli studi superiori che avrei dovuto intraprendere: volevo diventare infermiera? spadaccina? bellerina-pallavolista-tennista? E VOGLIAMO PARLARE DELLA SINDROME DI TERRENCE CHE TUTTE CI PORTIAMO APPRESSO??? grazie mille Alberto, mi hai dato l'idea per il prossimo post!!

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