lunedì 23 gennaio 2012

viaggio..dunque sono


Il bello di essere una circa40enne senza grandi impegni famigliari è la libertà. Libertà di fare un sacco di cose, ma oggi vorrei riflettere in particolare sulla libertà di movimento. Rispetto ai nostri avi, illustri viaggiatori, noi ci spostiamo non perché attratti dall’ignoto (su, c’è internet…); né, se escludiamo alcuni casi, perché in cerca di un’altra vita; la nostra idea di viaggio si discosta pure da quella romantica di viaggio come fonte di ispirazione; viviamo nell’era del VILLAGGIOVACANZE, dei VOLI LOW COST  e di tutto alla portata di un click. Mete così sconosciute non ce ne sono più, e solitamente, chiunque può permettersi un viaggetto all’anno, ormai. Senza per forza puntare su mete esotiche, località alla moda, resort costosi, è importante muoversi, e io sono una grandissima sostenitrice della funzione edonistico-didattica-rilassante del viaggio – serve a staccare la spina, scoprire cose nuove, vedere facce che non siano le solite (sì, vabbè, se non vai a formentera), insomma rigenerarsi. Non dico nulla di nuovo, ma sarebbe troppo semplice e non avrei aperto un post. Ecco.. va bene il viaggio, ma il mio consiglio a tutti i circa40enni in crisi, o ad un bivio, o in fase di stallo è di fare almeno un viaggio IN SOLITARIA. Viaggiare da soli assume un carattere diverso, più profondo, terapeutico e di crescita. Ci porta a capire meglio chi siamo, a metterci alla prova e superare i nostri limiti. Quando la mia prima storia importante finì, sono saltata su un aereo diretto in venezuela, a trovare mio cugino. Un viaggio difficile che mi ha fatto superare la paura di volare (per forza: avete mai volato con Condor airlines???). Quando la seconda storia importante finì ( e dai), ho ripreso un aereo e sono andata da sola a new york, che mi ha accolta nel suo abbraccio di luci, facce e sesazioni da set cinemanografico. In quell’ occasione capii che riuscivo a stare da sola, che avevo un tratto di sana incoscienza che mi metteva nei casini, ma anche la lucidità per superarli. E poi, Bruges, volo e hotel low cost, unica – dico U-NI-CA- single in una delle città più romantiche d’europa. Scelta genialoide ma temprante. E ancora, otranto in club med, anima oziosa tra gente festaiola, toscana, tunisia tra 18enni maniaci della tecno-house... Vedete, io non sono affatto una solitaria, e proprio x questo è stata dura l'esser costretta a scegliere tra stare a casa o andare via da sola. Ho scommesso sulla seconda opzione, e ne sono felice. A volte ci sottovalutiamo, o ci facciamo bloccare dal timore di affrontare cose nuove, perchè magari siamo abituati ad avere un partner /un amico/ un gruppo che ci accompagna.  Eppure si può iniziare con una cosa facile, un giro al mare o in montagna che preveda un pernottamento, mica dovete x forza fare come la sottoscritta, che si è trovata sola a caracas col suo bel faccino a litigare con l’hostess perché facesse spegnere i cellulari ai passeggeri... e non  troviamo la scusa del budget. quando ero in bolletta dura mi sono accontentata di giretti poco cari o che non prevedessero una maggiorazione enorme per camere singole.  Una volta superato lo scoglio della prima cena da soli (non vale se siete agenti di commercio o export manager!) vedrete che è tutto in discesa. Non poter condividere le emozioni con qualcuno è frustrante,  ma ci spinge a parlare a noi stessi, a chiederci a che punto siamo, a guardare le cose senza dover per forza darne un’opinione lì per lì... significa darsi una mossa e superare le timidezze, risolvere gli imprevisti, dover chiedere/ri-chiedere informazioni , imparare l’arte dell’invisibilità quando è necessario e della furbizia quando è utile. E scoprire la bellezza in cose che agli altri magari sfuggono, ma tu sei con te stesso, e vedi di più, e ti soffermi. Può essere un golden retriever che aiuta l’anziano padrone a fare giardinaggio, o la città semideserta la mattina presto, un tuffo in piscina alle 9 quando tutti dormono perché hanno ballato fino all’alba, o un papero che becchetta le briciole al bar invece del normale piccione. Se vi sorprendete a sorridere e cogliete sguardi perplessi intorno a voi, ma ve ne sbattete tranquillamente le balle, potete dire che il viaggio ha funzionato e tornerete a casa con qualcosa… che non è la solita t-shirt o cappellino- è un pezzettino di VOI STESSI in più.


3 commenti:

  1. Il tuo blog mi ha fatto sorridere perchè la sensibilità che esprimi sia implicitamente che esplicitamente è meravigliosa.
    Mi ricordo che quasi un'anno fa prendevo il primo aereo per Londra e mi sentivo impacciato e mi muovevo in aeroporto come un uomo in una zona minata.
    Poi col tempo sono riuscito ad abituarmi a salire e scendere dagli aerei ma ogni volta che riparto da Londra mi si stringe il cuore perchè una parte di me rimane con la mia ragazza.
    Compio 45 anni in marzo e credo che quest'anno sia quello decisivo per prendere delle decisioni importanti anche perchè in Italia la parola futuro sta diventando un'utopia e sicuramente la parte più difficile è lascaire 2 genitori meravigliosi che mi hanno dato tanto e degli amici a cui tengo molto e tu sicuramente sei una di questi.....
    Comunque sia il viaggiare aiuta ad abbatere lo stress e sopratutto ci fa uscire da quella provincialità che ti dà una città piccola come Modena e ti fa capire, per lo meno parlo per me, che alcune mode o ostentazioni risultano veramente ridicole perchè alla fine chi conta veramente sei tu sia per quello che pensi che per il rispetto che porti verso gli altri...
    Probabilmente uno dei segreti della vita è la semplicità del vivere stesso....
    Un saluto da un tuo Ammiratore
    Picci

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    1. Caro picci, a te la mobilità si è imposta per amore, e l’amore è un incentivo pazzesco, sovverte gli ordini prestabiliti, scombina le routines. Da Golfista Stanziale di fatto sei divenuto un Moroso Viaggiatore, e hai capito che la realtà ovattata e borghese di cui facevi parte era ormai troppo limitata e limitante per te. Pur conservando un animo puro e una freschezza contagiosa, sei cresciuto, ti ho visto mettere in discussione un sacco di cose, capire un po’ di più come va il mondo. È vero, a volte è doloroso cambiare prospettiva e punti di riferimento, ma alla fine ne vale sempre la pena, e a maggior ragione se c’è un sentimento vero a fare da motore a tutto. Ormai l’immagine che ho di te si sovrappone al George Clooney di Tra le Nuvole, per il quale gli aeroporti i gates i check-in sono l’equivalente delle nostre strade semafori caselli, insomma la quotidianità, la normalità. Un bacio a Picci, ovvero il nostro PICCIone viaggiatore per eccellenza…!!!

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  2. Spero solo di non fare la sua fine quando aveva deciso di fermarsi perchè riteneva di aver trovato la persona giusta!!!
    Per tutto il resto c'è EasyJet e non Mastercard che sinceramente questa battuta ormai è primitiva e sopratutto perchè uso Visa!!!
    Un bacio Grande (doppia questa parola che serve per la frase) Amica e saluta colui che ti sta affianco: un po' esile ma gli voglio bene lo stesso!!!

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